Il kimono è l’abito tradizionale giapponese e, anche se oggi i giapponesi siano abituati ad indossare vestiti occidentali nella vita di tutti i giorni, è ancora usato negli eventi formali come i matrimoni o per le occasioni speciali come ad esempio una passeggiata in giro per templi con gli amici.
Ma come è fatto un kimono e quante tipologie ce ne sono? È facile da indossare? Dove si compra?
Trovate le risposte a queste e a tante altre domande nell’articolo che segue.
Indice
Cos’è il kimono e quanti tipi ne esistono
Il termine kimono indica una vasta gamma di capi d’abbigliamento tradizionali giapponesi. Il nome, infatti, significa semplicemente “cosa da indossare”.
Esistono svariate tipologie di kimono: da donna, da uomo, da bambini… ma anche kimono particolari specifici per alcune professioni o cerimonie, come ad esempio il kimono da geisha apprendista (maiko), da monaco buddista o il kimono da sposa.
In generale, tutti i kimono, salvo rare eccezioni, sono una sorta di “vestaglia” di seta che si avvolge intorno al corpo e si chiude con una apposita cintura, detta “obi” in giapponese. Tuttavia la forma e la lunghezza della maniche, i colori, le fantasie della stoffa, la grandezza dell’obi e il fiocco con cui si lega determinano la tipologia di kimono e il genere di persona a cui è destinato.
Vediamo nel dettaglio alcune delle tipologie di kimono più comuni.
Kimono da donna
Il kimono femminile è quello che ci viene subito in mente quando pensiamo ai vestiti tradizionali giapponesi. È un indumento composto di vari strati e di molti accessori fra cui:
- Hadagi: camicetta e sottogonna di cotone bianchi che si indossano direttamente sulla pelle, una sorta di biancheria intima tradizionale;
- Nagajuban: sottoveste lunga, in genere anch’essa bianca o di colore tenue da indossare sopra lo hadagi;
- Tabi: tipici calzini giapponesi “a infradito”;
- Kimono: vestaglia di seta che si indossa sopra allo hadagi e al nagajuban;
- Koshihimo: cordicelle di cotone o lindo che servono per chiudere il kimono ben stretto;
- Obi-ita: supporto rigido da inserire sotto la cintura.
- Obi: cintura in seta decorata (in genere molto alta), lunga circa 4 metri
- Obi-makura: cuscinetto in legno o di stoffa imbottita che serve per dare volume al fiocco dell’obi
- Obijime: cordoncino che serve per fissare il fiocco dell’obi
- Obi-dome: un fermaglio o pendente decorativo che serve per abbellire la parte frontale dell’obi
- Zori: sandali infradito
Come vedete, il kimono femminile è un abito davvero complesso e molto difficile da indossare. I suoi numerosi strati e le varie cinture, lacci e cordoncini lo rendono anche piuttosto scomodo e limitante nei movimenti. Tuttavia, grazie alla sua rigidità, costringe chi lo indossa a fare passi composti ed eleganti.
Il kimono da donna ha diverse varianti, ognuna adatta a donne di età diverse.
Le ragazze giovani, in genere, tendono a indossare kimono dalle maniche molto lunghe, dai colori accesi e le fantasie sgargianti. Anche gli obi possono essere annodati in modo fantasioso. Le donne sposate, invece, prediligono kimono dalle fantasie semplici, colori tenui e maniche più corti. Infine, le donne anziane indossano kimono di colore nero o marrone e obi semplici legati con un nodo “rimborsato” detto taiko.
Il kimono da uomo
Il kimono maschile è molto diverso da quello femminile: in genere è di colore scuro (nero, marrone, blu, verde scuro o grigio) e tende ad avere fantasie molto semplici o a non averne proprio.
Vediamo insieme da quali parti è composto:
- Hadagi: camicia e pantaloni di cotone bianchi indossati direttamente sulla pelle;
- Nagajuban: sottoveste lunga, di colore scuro e dalla fantasia astratta;
- Tabi: tipici calzini giapponesi “a infradito”;
- Kimono: vestaglia di seta di colore scuro;
- Obi: è la cintura del kimono bassa che si lega intorno alla vita in un nodo semplice.
- Geta: sandali infradito in legno.
Il kimono da uomo è molto più semplice da indossare e permette un’ampia varietà di movimenti.
Kimono da geisha apprendista
L’abito della geisha apprendista, “maiko” in giapponese, si chiama “hikizuri” ed è molto particolare. In genere è molto variopinto e ricco di decorazioni floreali, è lungo circa due metri ed ha un particolare orlo imbottito. Le maniche sono molto lunghe, che in alcuni casi arrivano addirittura a sfiorare l’orlo del kimono.
Il “darari”, la cintura che indossano sul busto, è lunga circa 7 metri e viene annodata lasciando le due estremità sciolte a mo’ di strascico.
Infine, la calzatura della maiko è un sandalo dalla suola alta circa 12 centimetri detta “okobo”.
Haori: la giacca del kimono
Il kimono, sia maschile che femminile, può essere indossato da solo oppure, specialmente nei mesi più freddi dell’anno, coperto da una giacca foderata chiamata “haori”.
Lo haori è un indumento di seta che copre dalle spalle fino alla vita. In genere lo si lascia aperto sul davanti, ma nel caso in cui si usi a mo’ di grembiule per non sporcarsi si lavora, è possibile chiuderlo con dei bottoni in doppiopetto. Per questo lo haori fa spesso parte della divisa dei commessi dei ristoranti di cibo tradizionale o delle case da tè.
Yukata: l’abito tradizionale estivo
Lo yukata è un tipo di kimono in cotone, molto più semplice da indossare del kimono di seta. In genere si usa d’estate, ma è anche l’abbigliamento tradizionale dei ryokan (alberghi in stile giapponese con le terme). Tra i vestiti giapponesi tradizionali lo yukata è sicuramente uno dei più diffusi.
Inoltre, lo yukata è molto meno costoso del kimono tradizionale e quindi molti giapponesi ne possiedono anche più d’uno e lo indossano ai festival shintoisti estivi, o “natsu matsuri”.
Una variante più sportiva dello yukata, è senz’altro il “jinbei”. Si tratta di un completo di cotone formato da una casacca e dei pantaloncini lunghi fino al ginocchio. Inoltre, è semplicissimo da indossare!
Gli Hakama
Gli hakama sono una sorta di gonna-pantalone da indossare sopra il kimono. Non richiedono l’uso della cintura obi e consentono movimenti ampi, per questo in passato venivano usati dai guerrieri samurai. All’inizio del ‘900, gli hakama divennero un elemento indispensabile nella divisa delle studentesse delle scuole femminili e sono indossati ancora oggi dalle ragazze durante le cerimonie di diploma o da chi pratica l’arte marziale del kendō.
Chi può indossare il kimono?
Tutti! Mettersi il kimono e scattarsi delle foto ricordo con indosso il vestito tradizionale giapponese è una delle esperienze da fare assolutamente durante un viaggio in Giappone.
Tuttavia, l’abito tradizionale giapponese è molto costoso e non tutti possono permettersi di acquistarne uno. Se si includono alla spesa gli accessori, la cintura e i sandali si può arrivare a spendere anche l’equivalente di duemila euro.
Fortunatamente, in Giappone sono molto diffusi i negozi di kimono usati, dove si possono acquistare kimono, obi e accessori vintage per prezzi molto più abbordabili.
Ma anche nel caso in cui siate riusciti ad acquistare il vostro kimono, adesso come farete a indossarlo? Serve moltissima pratica per imparare a metterselo correttamente e non sempre quando si è in viaggio si ha il tempo (e soprattutto la voglia) di andare a fare lezioni di vestizione di kimono.
Fortunatamente, in Giappone esistono i “Kimono rental”, dei servizi che affittano kimono e yukata ai turisti: il prezzo in genere include il noleggio di un kimono con tutti gli accessori, la vestizione da parte di un professionista e talvolta anche make-up e acconciatura.
Per i viaggiatori che scelgono di partire con Watabi, la vestizione del kimono è solo una delle tante, indimenticabili esperienze tradizionali che li aspettano in Giappone.