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Il monte Fuji: il vulcano giapponese più famoso al mondo
Il monte Fuji (Fujisan in giapponese) con i suoi 3776 metri è il vulcano più alto dell’omonima catena montuosa del Giappone centrale, nonché la montagna più alta dell’intero paese. Vista dall’alto la forma del vulcano è quasi perfettamente circolare ed il rilievo presenta una simmetria fuori dal comune, tanto da venire venerato nei secoli e fino ai giorni nostri per la sua eleganza. In una giornata con meteo ottimale, questa autentica “montagna simbolo” può essere ammirata dalla lontana capitale Tokyo che dista dal Fuji circa un centinaio di kilometri.
Il mito del Fuji risuona lontano al punto che è difficile immaginarsi un viaggio in Giappone che non si soffermi almeno un giorno nei suoi pressi. Migliaia sono infatti i viaggiatori che scalano il monte giapponese ogni anno ed altrettanti sono quelli che decidono di godersi semplicemente la splendida vista della montagna da una location più tranquilla. Noi di Watabi, in quanto esperto tour operator per il Giappone, naturalmente, sapremo consigliarti l’itinerario migliore per il tuo viaggio nel paese nipponico, con inclusa una visita al monte Fuji.
Il Culto del Fuji
La storia iconografica del Giappone è spesso legata all’immagine del Fuji, basti pensare ai temi trattati nelle famose xilografie giapponesi. Le trentasei vedute del monte Fuji sono una serie di Ukiyo-e di Hokusai che raffigurano il Monte Fuji da diverse località e in varie stagioni e condizioni meteorologiche.
L’apprezzamento del Fuji non ebbe solo risvolti artistici ma condizionò anche diversi aspetti religiosi. In una società permeata culturalmente dallo shintoismo infatti il Fuji divenne una divinità attorno la quale si formò una vera e propria setta. Il religioso e asceta Kokugyo Hasegawa, vissuto nel 16esimo secolo, scalò il monte più di 100 volte e le sue azioni ispirarono la setta del Fuji-ko. Questo gruppo religioso spinse agli estremi il proprio fanatismo al punto da convincere lo shogun Tokugawa a metterla fuori legge.
Escursione al monte Fuji
Per chi preferisse godere di una visuale mozzafiato senza l’impegno della scalata, vi sono diversi luoghi veramente degni di nota.
Hakone
La città di Hakone, nella prefettura di Kanagawa si trova a circa 30 chilometri dal Fuji e permette ai viaggiatori che vi si recano di ammirarlo comodamente dalle diverse alture. Per mezzo di comode funicolari potrete raggiungere aree particolari come la gola di Owakudani o la cima del Komagatake sul monte Hakone, da cui (meteo permettendo) la vista sul Fuji sarà un’esperienza indimenticabile.
I cinque laghi
La regione dei cinque laghi è un’area della prefettura di Yamanashi che si estende alle pendici settentrionali del Fuji. I laghi di questa zona offrono degli stupendi scorci sulla montagna, oltre che ovviamente lo spettacolo naturale dell’area e dei suoi parchi naturali. Qui vi consigliamo una visita al bellissimo lago Kawaguchiko.
Sempre rimanendo in quest’area (specialmente se siete provvisti di un mezzo di trasporto personale) la pagoda Chureito è una tappa che consigliamo vivamente. Appartenente al complesso del Santuario Sengen Arakura e raggiungibile tramite una lunga scalinata di circa 400 scalini, la vista sul monte Fuji da questa pagoda ripagherà tutta la fatica fatta per raggiungerla.
Scalare il monte Fuji
Un antico proverbio giapponese riassume perfettamente l’esperienza della scalata: “Colui che scala il monte Fuji è saggio, chi lo scala due volte è uno sciocco”. Tra tutti i vulcani giapponesi il monte Fuji è la vetta che ogni anno riceve la visita del maggior numero di turisti. Molti di questi si cimentano nell’ascesa alla vetta e nei periodi di grande affluenza, soprattutto nel weekend, si formano vere e proprie code.
Quando fare la scalata?
La scalata alla cima non è tecnicamente difficile e non richiede particolari abilità. A tratti il percorso si fa piuttosto scosceso e molti sono i cartelli che segnalano zone soggette a forti folate di vento. Ad ogni modo la vera difficoltà dell’ascesa risiede nella sua lunghezza e nel fatto che sopra una certa altitudine l’aria diventa rarefatta. Ricordate che si tratta della più alta tra le montagne giapponesi e nonostante la gita alla vetta sia molto popolare non dovreste sottovalutarla.
Per questi motivi, al fine di rendere la scalata sicura ed accessibile ad un maggior numero di persone possibile, le escursioni si possono fare solo tra inizio Luglio e metà Settembre. In questi mesi infatti il clima è mite, i rifugi montani sono operativi e la neve sulla cima sarà molto probabilmente già sciolta. Questo è quindi il periodo in cui è possibile e consigliato scalare il monte per tutti i viaggiatori (nonostante scalatori esperti si cimentino nella prova anche in altri periodi).
Come effettuare la scalata?
Il monte Fuji è costellato di stazioni e rifugi posizionati lungo i quattro principali sentieri. Dal numero associato alla stazione si può capire a che punto della salita si trovi. La stazione numero uno è alle pendici del monte mentre la decima stazione sarà prossima alla vetta. Le strade asfaltate non proseguono oltre la quinta stazione: esistono quattro stazioni numero 5 e rappresentano i punti di partenza per i quattro percorsi principali per la scalata.
Il percorso Yoshida è il più comune e la sua quinta stazione è la più facilmente raggiungibile (vi sono appositi bus addirittura in partenza da Tokyo). Vi sono numerosi rifugi lungo questo tragitto ed addirittura vi sono due vie diverse per la salita e la discesa del monte. All’altezza della ottava stazione, il sentiero Yoshida si unisce al secondo percorso più comune dei quattro: il Subashiri, la cui stazione di partenza è a circa 2000 metri di altitudine.
A 2400 metri di altitudine, ma situata sulla parete sud della montagna si trova la stazione di partenza del percorso Fujinomiya, il più breve e rapido fino alla cima.
Il percorso Gotemba è invece il più lungo in assoluto, la sua stazione di partenza si trova a soli 1400 metri di altezza e la scalata può durare anche fino a 10 ore.
Normalmente è possibile arrivare alle stazioni di partenza dei 4 sentieri con un bus da Kawaguchiko o da Shin-Fuji.
Indipendentemente dal percorso che sceglierete, vi consigliamo sempre di partire ben attrezzati, con apposite scarpe da trekking e vestiti piuttosto pesanti, dato che sulla cima troverete una temperatura vicina agli 0 gradi. Fate una buona scorta di cibo se avete intenzione di percorrere uno dei tragitti con pochi rifugi e naturalmente non dimenticatevi una torcia se pianificate di scalare di notte.
La vetta del monte Fuji
Inutile negarlo, la ragione principale per cui migliaia di viaggiatori scalano il monte Fuji è per poter ammirare lo stupendo spettacolo dell’alba vista dalla vetta. Questa visuale si rivelerà non solo la vera ricompensa per la fatica della scalata, ma anche e senza dubbio uno dei più bei ricordi che il Giappone vi donerà.
Vi consigliamo quindi di tener bene a mente l’ora precisa dell’alba nella giornata in cui arriverete sulla cima. Una volta giunti sulla vetta, non potete perdervi una visita al cratere del vulcano, profondo circa 200 metri e con un diametro di 600 metri. Se avete ancora qualche energia per esplorare la zona, rimarrete inoltre sorpresi quando vi imbatterete in un ufficio postale. Da questo singolare ufficio postale sulla cima del monte potrete addirittura mandare una cartolina!
Ultima eruzione del monte Fuji
Il monte Fuji è a tutti gli effetti considerato un vulcano attivo in fase di quiescenza. La sua storia geologica è piuttosto recente e un alto numero di eruzioni, dodici per la precisione, sono state registrate nell’era Heian tra l’800 e il 1083. A volte i periodi di inattività di questi vulcani si prolungano per centinaia di anni come ad esempio tra il 1083 e il 1511. L’ultima eruzione del monte Fuji è stata annotata nel 1707 (grande eruzione di Hoei) quando un lato del monte esplose mandando in aria milioni di metri cubi di cenere e formando un nuovo cratere. La cenere arrivò fino a Edo, a oltre 100km di distanza. Questa eruzione non generò colate laviche ed è rimasta l’ultima annotata negli annali. Il vulcano è costantemente monitorato dall’ente geologico giapponese preposto alla prevenzione dei disastri.