Conosciamo tutti molto bene i futuristici grattacieli di Tokyo e gli antichi templi di Kyoto, ma come ci si presenta un’abitazione giapponese residenziale ? Ed ancora, quali sono gli elementi che caratterizzano maggiormente una casa tradizionale giapponese ? Durante un viaggio nella terra del Sol Levante è infatti piuttosto comune immergersi nella cultura locale grazie a bellissime esperienze come un bagno in un onsen o la visione di un atto teatrale kabuki, tuttavia l’interno di una casetta giapponese rimane per molti di noi un mistero. Vediamo quindi di scoprire qualcosa in più in merito a questo interessante argomento.
Indice
Le casette giapponesi: tradizione e modernità
Naturalmente in questo articolo non ci concentreremo sui moderni appartamenti o sui palazzi costruiti di recente (che assomigliano sempre di più alle abitazioni occidentali), bensì sulla casa giapponese tradizionale. Negli ultimi anni si sta purtroppo registrando una drastica diminuzione nella costruzione di case tipiche, a favore di una più diffusa edificazione di grandi strutture sviluppate in verticale. Questo avviene per vari motivi, fra cui un grande vantaggio economico e naturalmente la necessità di sfruttare al massimo lo spazio nelle città.
Un altro importante punto a sfavore della casa tipica giapponese è senza dubbio il materiale con cui è costruita: il legno. Sin dai tempi antichi il Giappone si è contraddistinto per le sue affascinanti case di legno, in contrasto con quelle di pietra presenti in Occidente. Il fascino tuttavia ha un costo: le case in legno per sopravvivere nel tempo necessitano di continui rinnovamenti e ristrutturazioni, senza le quali non supererebbero i 30-50 anni di esistenza.
Ma che cosa rende così interessanti e suggestive le case tradizionali? Cerchiamo di capirlo esaminandone le stanze e gli elementi tipici che le compongono e che maggiormente le caratterizzano.
Le stanze nelle case giapponesi tradizionali
Genkan: un piccolo ingresso
Il Genkan è il tipico ingresso dell’abitazione, presente sia nelle case giapponesi moderne che in quelle più antiche. Questa è la prima vera “stanza” in cui si mette piede non appena aver varcato la porta di casa e per questo motivo comprende una piccola area allo stesso livello dell’esterno dove lasciare le scarpe. Non dimentichiamoci infatti che in Giappone entrare con le scarpe in casa è inaccettabile ! Queste vanno riposte in un apposito armadietto (chiamato getabako) o semplicemente al termine del Genkan con la punta rivolta verso l’esterno. Il Genkan termina solitamente con uno scalino che porterà al piano leggermente rialzato dell’abitazione.
La cucina
La cucina di una tipica casetta giapponese è piuttosto simile ad una normale cucina, sebbene più semplice e con meno elettrodomestici. Piuttosto raramente troveremo ad esempio una lavastoviglie o un forno alla occidentale all’interno di una cucina giapponese (quest’ultimo è spesso sostituito da un più piccolo micro-onde). Ciò che sicuramente non mancherà sarà senza dubbio il bollitore, in Italia spesso chiamato cuociriso, strumento onnipresente e indispensabile in Giappone data la quantità di riso consumato ad ogni pasto.
Il bagno giapponese
Se nei paesi occidentali la toilette si configura come una stanza unica, in Giappone questo spazio viene invece spesso suddiviso in più stanze. Molto frequente è ad esempio avere una stanza con gabinetto e lavandino ed un’altra con lavandino e vasca. Nelle case giapponesi moderne la doccia sta diventando sempre più comune, ma nel caso delle abitazioni tradizionali troveremo sicuramente un’ampia vasca dove immergersi proprio come in un sentou (bagno pubblico giapponese). Il pavimento intorno alla vasca presenta solitamente apposite fessure per raccogliere l’acqua traboccata, in modo che questa non renda la superficie della stanza eccessivamente scivolosa. L’acqua è generalmente riscaldata da un impianto a gas al contrario degli onsen che fanno uso di acqua termale.
Ima: il salotto
In giapponese chiamato Ima o Chanoma (rispettivamente “stanza in cui stare” e “stanza del tè”), il salotto è la stanza in cui le famiglie si rilassano, guardano la TV ed ospitano gli amici. L’arredamento è solitamente molto semplice: un tipico sofa giapponese senza zampe ed un piccolo tavolino rotondo sono più che sufficienti per creare una calda ed accogliente atmosfera!
Elementi caratteristici delle case giapponesi tradizionali
Tatami
Il tatami è uno degli elementi chiave, onnipresente in ogni casa tradizionale e particolarmente utilizzato per le camere da letto o i salotti. Tipologia di pavimentazione squisitamente giapponese, i pannelli di tatami vengono realizzati con un telaio di legno solitamente rivestito da paglia intrecciata e pressata. Si tratterà quindi di un piano più morbido e flessibile rispetto alle mattonelle dei pavimenti a cui siamo abituati in Italia.
Data la composizione completamente naturale del tatami, questo tende a cambiare colore con il passare degli anni e con l’esposizione al sole (mutando di solito da un verde ad un marroncino chiaro). In questi casi vi sono professionisti che con appositi strumenti riescono a separare il tatami dal piano del pavimento, voltarlo e ricucirlo nuovamente. In questo modo si avrà la sensazione di avere una stanza completamente rinnovata!
Oshi-ire
Avete presente il piccolo armadio a muro dove dorme Doraemon? Questo “scompartimento segreto” si chiama oshi-ire ed è molto utile per riporre il futon, i cuscini o le coperte. Non va infatti dimenticato che nella camera da letto di una casa tradizionale giapponese non troveremo un grande letto matrimoniale, bensì i tipici futon, costituiti da un basso materassino e da una trapunta. Alla notte il futon viene appoggiato direttamente sul tatami, che grazie alla sua consistenza consente un rilassante sonno nonostante il sottile spessore del materasso.
Fusuma
Buona parte delle porte presenti nelle case in Giappone (talvolta anche in quelle più moderne) sono “fusuma”, ovvero porte scorrevoli. Sono costituite da una struttura lignea ricoperta di una speciale carta oppure stoffa e scorrono su rientranze accuratamente realizzate nel pavimento e nel soffitto.
A seconda della disposizione delle stanze, i fusuma permettono di modificare l’interno della propria abitazione in maniera molto flessibile. Ad esempio aprendo tutte le porte scorrevoli si può ricreare in una normale casa un fantastico effetto “open space”, molto utile in caso di incontri con molti amici o familiari. Fra i lati svantaggiosi non va invece dimenticata la scarsa privacy che queste porte garantiscono. Non vi sono infatti serrature per chiuderle a chiave ed i materiali con cui sono realizzate sono tutto fuorchè insonorizzanti!
Tokonoma
Non si tratterebbe di case giapponesi se non ci fosse il tipico tocco di spiritualità orientale. Il tokonoma consiste in una piccola alcova rialzata e decorata con pergamene, statuette religiose o composizioni floreali. Questo “angolo zen” è una delle parti più importanti della casa e viene costantemente abbellito e rinnovato per intrattenere eventuali ospiti.
Di fronte ai tokonoma più raffinati vi sono talvolta alcune sedute chiamate kamiza, realizzate proprio per potersi godere al meglio la composizione religiosa e solitamente riservate al capofamiglia o agli ospiti di onore.
bravissimo eccellente
mi è servito tantissimo per una ricerca di scuola!!
grazie mi hai aiutato moltissimo per un power point da presentare in classe!
Grande Ricky! Torna a trovarci per altre ricerche 🙂