I simboli giapponesi affascinano l’osservatore occidentale perché nascondono spesso un significato opposto a quello che rappresentano nella nostra cultura. Il Giappone ha una tradizione e una cultura che attinge a piene mani dalla simbologia dell’Asia, a partire dall’India per arrivare fino in Cina. Attraverso il buddismo sono giunti in Giappone molti simboli che si sono poi fusi con quelli locali. La cultura popolare, tra i quali i famosi anime, manga, storie di spettri e fantasmi è molto spesso densa di simbologia.

La simbologia giapponese

Ecco una lista di 16 simboli giapponesi molto radicati nella cultura locale. Alcuni di questi hanno una corrispondenza anche in Italia seppure spesso con un significato molto diverso.

● CERCHIO ZEN-ENSŌ: simbolo ben radicato nel buddismo zen. Questa parola significa, letteralmente, cerchio. Il suo significato, però, non è tanto legato al simbolo del cerchio, ma a ciò che esso rappresenta nella filosofia zen: illuminazione, forza, universo. Ogni ensō è unico e racchiude l’essenza stessa di chi lo disegna. 

● SALE: simboleggia la purificazione. I lottatori di sumo lanciano il sale per pulire il palco, prima di un incontro. Anche i ristoratori cospargono di sale l’ingresso per allontanare gli spiriti maligni. 

● GATTO MANEKI NEKO: letteralmente ‘il gatto che chiama’. È un portafortuna, raffigurato sotto forma di statuetta di ceramica o porcellana. I colori tradizionali sono: bianco a macchie nere (portatore di fortuna); bianco (purezza); nero (combatte la negatività e porta salute); rosso (buona salute); dorato (ricchezza e soldi); rosa (buon auspicio per l’amore); verde (intelligenza).

Una delle più famose leggende sul Maneki Neko narra che un personaggio illustre (varia a seconda delle versioni) fosse passato vicino ad un gatto e che esso lo avesse salutato con una zampa. Il personaggio, allora, incuriosito, decise di avvicinarsi al gatto modificando il suo percorso. Prendendo questa decisione pare che abbia evitato di cadere in una trappola. Da qui, dunque, pare esser nata la convinzione che Maneki Neko porti fortuna. Se il gatto raffigurato dal Maneki neko ha la zampa destra alzata si dice attiri denaro, la fortuna e la salute, mentre nel caso si tratti della zampa sinistra attirerà i clienti per un negozio. 

● CERVO: è considerato il messaggero di Dio e come tale non dovrebbe essere cacciato. Questo è il motivo per il quale Nara è piena di cervi che scorrazzano liberi. Il cervo non è l’unico animale a diventare un simbolo in Giappone, spesso lo shintoismo trasforma molti esseri viventi in portatori di un messaggio soprannaturale.

BAMBOLE KOKESHI: caratterizzate da busto lungo e testa piccola. Ha vari significati (amore, felicità e fedeltà), a seconda di quello che si vuole augurare. 

PORTA ROSSA-TORII: rappresenta la separazione tra la vita reale e quella spirituale. Di solito, si trovano in gruppi di tre e situati fuori dai luoghi sacri. La credenza popolare vuole che passando sotto questo arco si riceva una prima forma di purificazione. Inoltre, i torii sono identificati anche come simbolo di fortuna e prosperità. 

● KOIMANU: sono statue in pietra, a metà tra un leone e un cane. Spesso posti all’ingresso dei santuari shintoisti e anche in alcuni templi buddhisti. La funzione principale di questi guardiani è di respingere il maligno. Tra i simboli giapponesi questi saranno quelli che incontrerete di più in Giappone.

● DARUMA: è una figura votiva giapponese, senza gambe né braccia. Rappresenta Bodhidharma (fondatore della tradizione zen del Buddhismo). È una figura ricca di simbolismo e un talismano portafortuna. Simbolo di perseveranza. 

● RANA-KAERU: simbolo ricco di significati. Nell’agricoltura simboleggia buona fortuna, soprattutto nella coltivazione del riso (alimento fondamentale per i giapponesi). Inoltre, siccome kaeru si pronuncia allo stesso modo di ‘ritorno’, esiste la credenza che regalare una rana a chi sta per intraprendere un viaggio sia di buon auspicio. 

● STATUE TANUKI: rappresentano un cane procione. I giapponesi considerano queste statuette un simbolo di prosperità e fortuna, in grado di aumentare le ricchezze. Proprio per questo motivo molti negozi e ristoranti le espongono all’entrata. 

● CARPA-KOI: nella cultura giapponese, è un animale molto apprezzato soprattutto per quello che simboleggia, la perseveranza. È, inoltre, evocativa della fedeltà nel matrimonio e buona fortuna in generale. 

CRISANTEMO: fiore molto amato dai giapponesi, tanto da considerarlo come simbolo della casata imperiale. Rappresenta l’immortalità, ma anche ringiovanimento e longevità (durante il giorno del Crisantemo, 9 settembre, si usa strofinare sulla pelle un tessuto imbevuto nella sua linfa per preservare la giovinezza). 

FIORE DI CILIEGIO-SAKURA: simbolo giapponese per eccellenza rappresenta la caducità della vita. Il sakura sfiorisce in pochi giorni e questo rappresenta la vita: bella, ma breve. E, proprio per questo motivo, bisogna vivere e assaporare ogni singolo momento. 

● FARFALLA: il primo valore da attribuire a questo animale è sicuramente quello spirituale. Dietro ai mutamenti della farfalla si può scorgere il ciclo della vita, la trasformazione e la morte. Secondo la credenza, la morte aleggia attorno all’immagine della farfalla. Si pensa, infatti, che questo animale trasporti le anime dei defunti o le rappresenti. Secondo delle leggende popolari, seguendo la scia di una farfalla si possono scoprire le soluzioni ai problemi che attanagliano l’animo umano. Simbolo anche di matrimonio ed unione, se raffigurate in coppia. Ma si contrappone un’immagine oscura: le farfalle in coppia, possono raffigurare una coppia di amanti suicidi per amore. 

● GRU: nella cultura giapponese, è un animale associato alla lealtà e all’onore, oltre che alla forza.

È chiamato anche ‘uccello della pace’ o ‘della felicità’. Infatti, in Estremo Oriente, quando qualcuno vede una gru è considerato di buon auspicio. Secondo una leggenda, la gru protegge i deboli con le sue grandi ali e trasporta le persone verso alti livelli di spiritualità. Quando qualcuno muore, si dice che porti la sua anima in paradiso. Non è solo uno dei tanti simboli giapponesi ma è l’animale che rappresenta il Giappone.

● LIBELLULA: è il simbolo del coraggio, della forza, della gioia, del successo nelle arti marziali e del successo in generale. È l’emblema del Giappone, ammirata per la sua grazia, per l’eleganza, per la delicatezza e per le sue grandi ali.

Da sempre, la libellula è vista dai giapponesi come una rappresentazione di grande forza interiore. In passato venivano chiamate kashimushi, cioè ‘insetti vincente’, nome dovuto al fatto che le libellule volano sempre in avanti e non retrocedono mai. Concetto molto apprezzato dai samurai che incidono una libellula, come decorazione, su elmi ed armature. Si racconta che, il primo imperatore, Jimmu Tenno si arrampicò su una montagna nella regione di Yamato e, una volta raggiunta la cima, osservò la sua terra e disse: ‘La forma della mia nazione è simile a due libellule in amore’. Infatti, il primo nome che venne dato al Giappone fu Akitsu Shima, ossia ‘l’isola delle libellule’. 

CROCE UNCINATA: la svastica, chiamata in giapponese manji è un simbolo religioso indoeuropeo originario dell’India e diffuso in Asia come in Occidente.

In Occidente questo simbolo è legato principalmente alla storia recente ma in Asia, dov’era già molto più diffuso, ha mantenuto il significato originario. A seconda del filone culturale di provenienza è un simbolo che può rappresentare il sole oppure l’insieme di “tutte le cose”.

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Fabrizio

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